Eremo di San Michele
La chiesa, menzionata per la prima volta nella bolla di Urbano III del 1187, sorge a qualche chilometro di distanza dal Comune di Tremosine, all’incrocio dei sentieri che da Tremosine e Tignale conducevano alle valli giudicarie, attraverso i passi di Lorina e Tremalzo e faceva parte della circoscrizione della pieve di San Giovanni Battista di Pieve di Tremosine.
L’ Eremo di San Michele ha una sola navata a cui è stato aggiunta un’abside ottagonale, le pareti laterali e la parte inferiore dell’arco che precede l’abside sono di età romanica.
Nella chiesa sono stati riutilizzati alcuni elementi dell’arredo liturgico altomedievale (VIII secolo): quattro nel pilastro settentrionale dell’arco mediano della navata, un frammento di pilastrino con decorazione a treccia presso l’ingresso nord della chiesa e un frammento di base modanata di colonnetta nella parete ovest del romitorio. Forniscono un termine ante quem per la fondazione della chiesa, databile dunque tra VII e VIII secolo. Tale antichità è suggerita anche dal ritrovamento di ceramiche grezze tardo antiche/ altomedievali, di scorie di fusione e di una sepoltura venuta in luce negli anni ’90 nell’arco del portico addossato alla facciata della chiesa: ……… La fondazione della chiesa e la realizzazione di un arredo liturgico di alta qualità potrebbero essere spiegati dalla presenza o di una miniera di ferro e di un forno fusorio preso il torrente ai piedi della chiesa, …. (G.P. Brogiolo)
Si presume che possa stato essere edificato dai Longobardi che onoravano San Michele. Dopo un lungo periodo di abbandono venne sistemato inizialmente dal gruppo alpini e successivamente a cura di volontari del Comune e dei frati francescani lombardi a cui l’edificio è stato affidato come centro di preghiera.