Garda si trova al centro di un magnifico golfo
dalle rive arcuate protette a nord dalle pendici del Monte Baldo, a sud dalla Rocca e a est dalle alture moreniche.
A Garda, fra ville ed uliveti la strada Gardesana orientale collega l’abitato con Punta San Vigilio una fra le più romantiche località del lago. Il paese, di origini antichissime, conserva ancora in parte la sue impronta medioevale con resti di torri e di mura, nonostante lo sviluppo edilizio. Da Garda si può andare a Spiazzi di Monte Baldo e al famoso Santuario della Madonna della Corona.
TERRITORIO DI GARDA
Provincia: Verona
Frazioni:
Comuni limitrofi: Bardolino, Costermano, Torri del Benaco
Altitudine: 67 m s.l.m. – Abitanti: 3.980 – Nome abitanti: gardesani
Frazioni:
Comuni limitrofi: Bardolino, Costermano, Torri del Benaco
Altitudine: 67 m s.l.m. – Abitanti: 3.980 – Nome abitanti: gardesani
Posizionato sulla media costa orientale del lago di Garda è in mezzo ad un golfo, delimitato a nord da punta San Vigilio e a sud dalla rocca. Deve il suo nome forse alla parola tedesca “Warte” che significa fortezza. Il suo abitato sorge intorno alla Rocca longobarda, oggi completamente trasformata a causa della selvaggia edificazione di ville. La sua economia si basa principalmente sul turismo. Comune prevalentemente turistico, Garda ha perduto negli ultimi decenni le sue caratteristiche di paese di pescatori.
STORIA DI GARDA
Tracce di insediamenti preistorici del periodo neolitico sono state rinvenute sulla Rocca, mentre ai suoi piedi sono state ritrovate palafitte e utensili dell’età del bronzo.Nel 1964 si trovò una necropoli con la scoperta di diciannove tombe, vasi, ciotole e ossi lavorati; sul Monte Luppia, sopra punta San Vigilio, furono trovate delle incisioni rupestri con guerrieri, armi, cavalieri e animali, simili a quelle trovate in Valcamonica; cominciò così una sistematica ricerca di queste, che vennero chiamate “Incisioni del Garda”. Dell’ epoca romana è maggiore il numero di reperti rispetto a quello delle informazioni, vari sono stati ritrovati sulla sommità della Rocca, sulla spiaggia e nella piazza della chiesa parrocchiale; frammenti di edifici sono venuti alla luce ancora nel 1662 per gettare le fondamenta per l’eremo dei Camaldolesi, un cippo funerario è stato poi utilizzato per creare una fontana, una lapide murata dentro l’oratorio della parrocchiale. Alla base della Rocca sono state ritrovate anche tracce di un tempio dedicato a Fortuna e Vittoria, come delle statuette e un altare in pietra. Il Comune assunse grande importanza politica e militare nel Medio Evo, dopo che Carlo Magno lo elevò nel 768 a Contea. Esistevano ben quattro castelli a proteggere Garda, uno era quello in cima alla Rocca (il più importante), uno era in località Castei, uno a Castion e l’ultimo a Marciaga. Da quel periodo Garda dà il nome al lago precedentemente chiamato Benaco. Nel 951 la regina Adelaide di Borgogna fosse stata tenuta prigioniera sulla Rocca. Le vicende della Rocca sono molte, sono legate a quelle di Ottone di Wittesbach, fondatore della casa di Baviera ed al Vescovo Alberto di Trento sino al 1209, quando Ottone IV toltala al comune la demolì. Il lago fu sotto il controllo della Serenissima dal 1405 all’arrivo di Napoleone; in questo periodo il Garda venne diviso in quattro distretti: la Magnifica Patria (attuale riviera bresciana), il Sommolago (Riva e di Torbole), la fortezza di Peschiera con le sue pertinenze e per ultima la Gardesana dell’Acqua (riviera orientale). Alcune memorie veneziane sono rimaste nel Palazzo dei Capitani e in alcune tradizioni folcloristiche come la Festa di San Marco e le gare delle bisse. Molte storie e leggende sono state riassunte nei celebri versi di Carducci, si pensa che qui si sia sposata Teodolinda, la prima delle sue regine barbare.
DA VEDERE A GARDA
Chiesa di Santa Maria Assunta, Eremo dei Camaldolesi, Chiesa di S.Stefano, Villa Guarienti, Palazzo dei Capitani, Villa degli Albertini, Villa Canossa, Punta San Vigilio
PRODOTTI TIPICI DELLA CUCINA LOCALE DI GARDA
Pesci del lago di Garda, vino Bardolino, Olio di Oliva del Garda dop,