Patarini a Sirmione – i Catari sul Garda
Patarini a Sirmione – Catari sul Garda
I catari sul Garda, nel XIII secolo, nella parte meridionale del Garda, si consolidò la chiesa càtara, un movimento ereticale importato da Tolosa; quando in Francia vi fu la crociata contro gli eretici, molti seguaci fuggirono in Italia ed anche sul Garda.
Patarini a Sirmione: Vari storici raccontano di questo movimento legato al Garda e Tullio Ferro ne fa un sunto nel suo “Visti sul Garda” narrando che: “In alcune località del Garda meridionale (a Sirmione e a Desenzano in particolare), nel XIII secolo ebbe a consolidarsi la chiesa càtara o patarina, …” e che “La <ecclesia di Desenzano>, il cui Vescovo era un certo Giovanni Bello, fu una delle più cospicue”. Questo diffondersi della chiesa eretica fu possibile grazie ad Ezzelino III da Romano (1194-1259), che aveva conquistato Verona nel 1232 ed era in aperto contrasto con il Papa, ma le cose mutarono verso il 1275, quando vennero eletti vescovi di Verona e di Trento due frati francescani con un passato da inquisitori, rispettivamente frate Temidio ed il mantovano Filippo Bonaccolsi e così di quest’ultimo scrive Tullio Ferro, riprendendo un testo di Emanuele Luciani: “Proprio il Bonaccolsi, insieme con Alberto della Scala, si spinse a Sirmione per catturare un folto gruppo di eretici che, dopo essere stati portati a Verona, furono imprigionati “. Lì vi rimasero per alcuni anni in attesa di processo, alla fine quelli che decisero di non redimersi vennero arsi vivi nell’arena di Verona. Dopo l’esecuzione venne ritirata la scomunica nei confronti di Verona e dei suoi signori da parte di papa Nicolò IV
Raffigurazioni di catari, cattura e rogo