Pieve di San Pancrazio
La pieve di San Pancrazio di Montichiari sorge sull’omonimo colle, dove si trovano anche delle preesistenze romane, nelle vicinanze della viabilità minore che collegava il fiume Chiese con la via Postumia; originariamente era costituito dalla chiesa, da un cimitero e da un edificio che ospitava i religiosi e nel XII secolo.
Pieve di San Pancrazio, fondata per affermare l’indipendenza della Chiesa dal potere feudale locale, è stata riportata all’impianto romanico da una lunga fase di restauri (1985-2005), che hanno previsto la demolizione di tutte le strutture aggiuntive e la parziale ricostruzione delle parti ammalorate o andate perse. La pieve, grazie a stretti rapporti con la sede papale, godeva di privilegi ed esenzioni confermati più volte con bolle papali da Alessandro III, dal vescovo Raimondo di Brescia e da papa Lucio III; da essa dipendevano le chiese di San Zeno, San Giorgio, San Tomaso, Santa Cristina, San Giovanni di Elfo, Santa Maria e nel suo territorio erano inclusi una curtis, il castrum ed il burgus superior sorto ai suoi piedi. L’imponenza della pieve di San Pancrazio si notava a distanza nelle pianure circostanti e manifestava l’importanza della comunità religiosa che vi operava; l’edificio è orientato sull’asse est-ovest e nei due equinozi, al tramonto, la luce che entra dalla bifora in facciata illumina la monofora centrale dell’abside maggiore; al suo interno è custodita la tomba del primo abate di Montichiari, Francesco Cassino.
L’edificio attuale risale agli inizi del XII secolo, era stato costruito con largo uso di conci di pietra ben squadrati e elementi romani di reimpiego con scopi simbolici come esternazione del proprio ruolo politico e religioso. La chiesa è divisa in tre navate che finiscono con tre rispettive absidi, la facciata è rialzata in corrispondenza della navata centrale e riporta al centro una bifora sormontata da una finestra cruciforme, in corrispondenza delle navate laterali si aprono due loculi simmetrici, nella parte rialzata dei lati dell’edificio si aprono delle monofore; solo nelle absidi si trovano degli elementi decorativi, delle lesene sormontate da due archetti ciascuna che, in quella maggiore, finiscono con delle teste in pietra in parte consumate dal tempo.
All’interno le tre navate sono divise per il lungo da archi che poggiano alternati su colonne e pilastri a pianta cruciforme, per il largo da tre campate. La pieve di San Pancrazio era stata costruita su preesistenze romane e altomedievali, se ne possono vedere varie tracce come: i capitelli delle prime due colonne dall’ingresso sono romani in stile corinzio, i secondi sono sempre in stile corinzio ma sono romanici; la colonna destra del presbiterio presenta un basamento scolpito raffigurante due busti umani con tunica; alcuni rilievi con motivi geometrici e nodi nelle absidi. Le pareti interne della chiesa dovevano essere completamente ricoperte da affreschi eseguiti intorno al XIII e XIV secolo, tra cui una Madonna in trono con Bambino e ai suoi lati Santa Caterina e San Nicola, ma ne sono stati perduti una buona parte. Durante i restauri del 1965 sono venute alla luce parti di grosse murature, alcune ancora visibili nel sotterraneo, che fanno pensare ad una preesistente chiesa altomedievale forse costruita su una precedente fortificazione. Il campanile venne aggiunto nel 1693.