Castello di Desenzano
Il castello di Desenzano ha origine non prima del X secolo, la sua funzione fu sin da allora prevalentemente di riparo per gli abitanti del borgo, al suo interno vi sono tuttora delle abitazioni come a quei tempi.
“Il castello di Desenzano e la corte compare in un privilegio dell’878 di Carlomanno in favore dei monaci di San Zeno di Verona, documento fortemente interpolato, e comprende campi, prati, selve, due monticelli, molini fino a Maguzzano. A queste proprietà l’imperatore aggiunge, oltre al castello e alla pieve, un podere sull’Isola del Garda e i diritti di caccia e pesca sul lago da Peschiera alla Rocca di Manerba e a Scovolo e in tutta la selva di Lugana. Questa parte del documento appare interpolata, in quanto è inverosimile che alla fine del IX secolo esistessero già il castello di Desenzano e la Rocca di Manerba, fondati non prima del X secolo e attestati ancora più tardi nelle fonti documentarie. Il primo ritorna nella documentazione nel 1107, quando la contessa Matilde, vedova di Ugone, conte di Desenzano, lascia al monastero di San Tommaso di Acquanegra beni sia fuori sia entro il castello. ……………… Nel 1145 la corte, la pieve ed il castello erano sotto la giurisdizione del vescovo di Verona, di cui doveva essere stato vassallo il conte di Desenzano (ricordato nel documento del 1107). Successivamente, il castello viene infeudato alla famiglia dei da Poncarale che nel 1221 restituisce i diritti sul castello al vescovo, che a sua volta li cede al comune locale. Oltre al castello, a Desenzano è ricordato, fin dal 1078, un villaggio”. (Fonte: G.P. Brogiolo)
“Nel 1472 il castello venne ampliato per poter ospitare una guarnigione, tanto che nel XVI secolo comprendeva più di 120 case e le chiese di S.Giovanni e S.Ambrogio, in seguito venne adibito a caserma nel 1882, ma la sua funzione non mutò. La pianta è di un rettangolo molto irregolare, vi sono le basi di grosse torri circolari ai quattro spigoli e di una a metà della cortina orientale. L’ingresso principale si apre nel lato nord in una specie di rivellino appoggiato al mastio principale. Qui, sopra un fossato, in mancanza di acqua, vi era il ponte levatoio del quale si conservano le feritoie per le catene. La torre che si innalza subito dopo a pianta quadrata è possente e massiccia, senza aperture nel muro di pietrame a vista , non molto alta e termina con ampie finestre monofore appaiate sopra ogni lato, aperte in epoca recente, poi la corona di merli aggiunti successivamente. Nell’interno tutto è stato rimaneggiato da quando nel 1880 vi fu costruita una caserma con delle finestre neo-gotiche, come anche la chiesa di S.Ambrogio, costruita nel 1509 ma in seguito trasformata in abitazione. Nel 1969 è diventato di proprietà del comune che lo ha parzialmente ristrutturato”. (Fonte: Fausto Lechi)