Casa del Podestà
La Casa del Podestà di Lonato sorge al centro di un complesso monumentale di grande fascino, abitata fino al 1941 dal senatore Ugo da Como che dopo averla acquistata la restaurò.
La Casa del Podestà è originaria della metà del Quattrocento, fu sede del podestà della Serenissima Repubblica di Venezia dal 1441 fino alla fine del Settecento, quando Napoleone cedette Venezia all’Austria; poi l’edificio passò al demanio austriaco che ne face una caserma, infine al Comune. Nei primi anni del Novecento l’avvocato deputato liberale Ugo Da Como acquistò l’immobile ad un’asta e, consapevole del suo valore storico, lo fece restaurare da uno dei maggiori architetti dell’epoca a Brescia, Antonio Tagliaferri (1835-1909). Con il restauro l’edificio venne riportato agli antichi splendori completato anche da arredi e complementi all’altezza e trasformato in una casa-museo. Al suo interno custodisce anche una collezione di quadri che va dal XV al XVIII secolo, una bellissima biblioteca che annovera più di 50.000 volumi, rari esemplari del XII secolo, pergamene , stampe antiche, 470 manoscritti e lettere di Ugo Foscolo.
Fausto Lechi la descrive così:” E’ necessario numerare anche questa abitazione fra le notevoli in Lonato del sec. XV, ma le trasformazioni, volute dall’illustre ultimo proprietario, furono talmente radicali ed il pesante restauro è stato così vasto che non ci sentiamo di fare la solita descrizione. E’ meglio parlare di rifacimento, più che di restauro, e non sempre felice, non sempre accorto. La grande passione, della quale, per antica amicizia, fummo testimoni, spinse Ugo Da Como a strafare e i tecnici compiacenti lo assecondarono nei suoi desideri. Avvenne così che la semplice e modesta casa di carattere rustico, simile a tante che conosciamo nella nostra provincia, divenne un palazzetto di molte pretese con molti elementi lontani dal gusto bresciano e si trasformò in un abbondantissimo museo di rare cose nostre con quadri, mobili, oggetti di ogni specie. Fra gli infissi, qui trasportati da altre abitazioni bresciane, sono notevoli gli affreschi del grande atrio d’ingresso fra i quali spiccano i ritratti dei quattro condottieri che dovevano appartenere al palazzo Calini di vicolo Borgondio in Brescia, e poi, gli stemmi dei podestà bresciani o dei provveditori veneti, affreschi sacri di varia provenienza e, nella grande sala da pranzo, il monumentale camino in marmo. Da segnalare il rivestimento in legno delle pareti e soprattutto il bellissimo soffitto ligneo, qui trasportato dal palazzo Ugoni già Cigola in Brescia. E’ il solito nostro schema di tre scomparti divisi da grandi travi cordonate sostenenti i minori travetti fra le basi dei quali vi sono belle tavolette con ritratti di dame e cavalieri. E’ uo degli esemplari migliori di questo genere di soffitto. Nell’angolo nord est del giardino della casa si innalza una torre di non grandi dimensioni a pianta quadrata, formata dal consueto materiale del castello, merlata alla stessa guisacon qualche apertura su ogni lato. Ad una porta ogivale, forse opera di restauro, si accede con una scala di recente costruzione. Una cortina di mura avrà collegatoquesta torre di scolta col resto del castello.”