Chiesa di San Pietro in Mavinas
La chiesa di San Pietro in Mavinas è un’antichissima chiesa, la prima costruzione risale all’ VIII secolo, si tratta di una chiesa altomedievale ristrutturata in stile romanico, sul colle Mavino alle cui pendici si trova la necropoli longobarda.
Chiesa di San Pietro in Mavinas è di origine altomedievale, almeno di epoca gota; ci da informazioni precise G.P. Brogiolo nel suo “Le chiese medievali del Garda bresciano” : “L’edificio di culto attuale, datato attorno al Mille, misura 24,60 x 9,95 m ed è costituito da un’aula terminante con tre absidi semicircolari, mentre il campanile è addossato al lato medievale. Le ricerche condotte tra il 2005 e il 2008 presso la chiesa di San Pietro in Mavinas hanno evidenziato una sequenza relativa ad un edificio altomedievale citato in documenti della metà dell’VIII secolo, ma ora attribuibile, grazie agli scavi, quantomeno ad epoca gota. Particolarmente interessante è la presenza, nell’area orientale della chiesa, di un ampio podio, ………… Nel centro della struttura fu deposta una sepoltura con orientamento ovest-est. A ovest del semicerchio, chiuso da un muro di catena, il podio si protendeva verso l’aula con una piattaforma quadrata di 4,40 m di lato. In essa vi era un loculo in muratura per reliquie, situato a ridosso del muro di catena e perfettamente allineato con la tomba, che era dunque a contatto con le reliquie. ……. questo elemento funziona come polo di attrazione di sepolture perfettamente ordinate e probabilmente previste fin dall’origine. E’ dunque possibile che l’apprestamento liturgico di San Pietro in Mavinas potesse funzionare, come negli altri casi, oltre che come banco (o invece di) come monumento-reliquiario-mausoleo per sepolture privilegiate legate alle reliquie, sulle quali si trovava poi l’altare principale della chiesa.
……… Nella fase altomedievale la chiesa era decorata con un ricco arredo scultoreo del quale sono stati ricuperati una trentina di frammenti riferibili ad un ciborio con figurazioni di volatili che si abbeverano a un cantaro e una recinzione presbiteriale con colonne, capitelli corinzi e un architrave con iscrizione. Confronti puntuali con alcuni reperti di committenza desideriana provenienti dalle chiese di San Salvatore a Brescia e Sirmione, permettono di ricondurre l’arredo liturgico di San Pietro verso il terzo quarto dell’VIII secolo, in coincidenza con un generale rinnovamento dell’arredo liturgico delle chiese altomedievali in Italia settentrionale.
Le sepolture
Con la sola eccezione dei due ambienti prossimi all’abside tutti gli spazi fruibili furono utilizzati a scopo funerario. ……….. Tutte le tombe, salvo una sepoltura nel banco presbiteriale, sono state scavate nel substrato roccioso, erano orientate ovest-est e presentavano coperture in lastre a livello dei piani pavimentali. L’uso cimiteriale dell’edificio si protrasse sino ad età rinascimentale mentre i più antichi dei corredi rinvenuti sono riferibili ad orizzonti di epoca gota e soprattutto longobarda con corredi di fine VI – inizi VII secolo, tra cui una croce in lamina d’oro, elementi di cintura in bronzo, un bicchiere globulare e una bottiglia cilindrica in ceramica, filamenti d’oro pertinenti ad un broccato, un pettine in osso. Particolarmente interessante è il ritrovamento, all’interno della tomba al centro del banco presbiteriale, di frammenti di recipienti di vetro, alcuni dei quali forse pertinenti a lucerne del V – VI secolo”.
La chiesa di San Pietro in Mavinas è nominata nel testamento di Cunimondo del 765 e adibita a funzioni cimiteriali fino al XV secolo, ha subito una radicale ristrutturazione verso il secondo decennio del XIV secolo, mentre nel XV, con l’intenzione di riutilizzare il cimitero, è stato rialzato il livello esterno ed interno a quello attuale. L’edificio presenta una pianta rettangolare, con tre absidi semicircolari intonacate ma senza alcuna decorazione esterna, ha un tetto composto da capriate lignee che poggia su un rialzo in muratura databile 1320, come evidenziato dall’incisione su un mattone a fianco della porta d’ingresso. La muratura esterna presenta una fattura piuttosto grossolana con ciottoli, pietre e mattoni. Il campanile si trova sul fianco meridionale, presenta una superficie regolare con lesene angolari e decorazioni in cotto ad archetti ciechi databili intorno al XI secolo, la campana invece è datata 1366. All’interno, l’edificio è estremamente semplice ma sulle pareti si trovano pregevoli affreschi del XIV e del XVI secolo e nelle tre absidi affreschi del 1321, come riportato in un cartiglio alle spalle di un apostolo, in quella centrale troneggia un Cristo del Giudizio universale racchiuso da una cornice tra motivi floreali e geometrici; di fianco al dipinto vi è la Vergine e il Battista ai cui lati due angeli suonano i flauti. Nell’abside di sinistra si vede la Madonna in trono, mentre il Battista e l’Evangelista racchiudono la scena. Nell’abside di destra, che è divisa in due registri, si possono ammirare al centro San Michele affiancato dalla Maddalena e da S. Iacopo di Compostela mentre, in quello superiore, la Crocefissione.