Monastero di San Salvatore
Fondato per volere di Ansa moglie dell’ultimo re longobardo Desiderio e direttamente collegato al monastero di San Salvatore (poi S.Giulia) di Brescia.
Monastero di San Salvatore, fu costruito su un’area dove erano presenti capanne ed abitazioni, ai piedi del colle di Cortine e all’interno del castrum di Sirmione. E’ menzionato per la prima volta in un documento di Carlo Magno del 774, nel quale il “monasteriolo” viene donato al monastero di Saint-Denis; sembra sia stato intitolato dall’omonimo monastero di Brescia e la sua fondazione dovrebbe rientrare tra il 760 ed il 772; rimarrà sotto l’influenza del monastero bresciano dall’epoca longobarda fino al XV secolo, quando venne alienato con le sue numerose proprietà.
Con la caduta di re Desiderio e dei Longobardi per mano di Carlo Magno, la politica di accentramento dei carolingi porta al declassamento di molti distretti minori, con il concentramento delle principali giurisdizioni nelle mani dei monaci di Tours, tra cui anche quella di Sirmione.
Nel XVI secolo l’edificio era molto compromesso e rischiò l’abbattimento, ma nel 1686 venne invece restaurato. A metà del XIX secolo il conte Giovanni Girolamo Orti Manara ne fece uno studio attento, descrivendo minuziosamente la cripta sotterranea con altare e sepolcri. Agli inizi del XX secolo l’area era a destinazione agricola e, seppure esistesse ancora la cripta, i proprietari dell’area distrussero quasi tutto; a distanza di alcuni anni vennero realizzati i giardini pubblici, con lo sbancamento dell’intera area e l’asporto di una notevole quantità di terreno, con la conseguente asportazione delle pavimentazioni dell’atrio, della navata, la cripta stessa e i sepolcri. Solo nel 1959 la Soprintendenza Archeologica restaurò quanto era rimasto, ripristinando l’aspetto originario ed eliminando le modifiche apportate durante il restauro del 1686; con questi lavori tornarono alla luce gli affreschi della cripta.
Nel 1984 alcuni saggi di scavo a nord-est della chiesa portarono in luce alcune strutture murarie isorientate attribuite al monastero e a resti di edifici longobardi precedenti alla costruzione del cenobio, che testimoniano la presenza di un abitato, che in età altomedieale si estendeva in questa zona della penisola. A sud dell’edificio sacro si estendeva un’area cimiteriale, in parte sbancata negli anni ‘30 per la realizzazione delle scuole elementari. Tra il 1997-1998 e il 2002 sono venute alla luce un centinaio di sepolture di diversa tipologia databili tra la seconda metà dell’VIII e il XVI secolo.
La chiesa di San Salvatore è considerata uno degli esempi più interessanti di architettura tardo longobarda.
fonti: G.P.Brogiolo “Le chiese medievali del Garda brescinao”