Castello di Puegnago sorgeva tra il IX ed il X secolo ad est della zona abitata della frazione di Castello, che da queste colline era in grado di dominare il lago e difendere gli abitanti dalle incursioni barbariche. Di questa antichissima fortificazione non rimangono oggi che i ruderi, benché venga comunemente denominata “castello”. Le sue semplici mura di ciottoli delineano una pianta irregolare, vagamente esagonale, tale per adattarsi alla pendenza della collinetta. Ad ogni angolo della cinta muraria troviamo una torre rettangolare. La torre campanaria detta “Spia della Valtenesi” venne costruita nel 1827 al posto del vecchio mastio, torre dell’ingresso principale, e nel 1831 vi furono inserite le campane. Il terreno circostante è oggi occupato da un vigneto.

foto Giuliano Borra

Del castello di Puegnago scrive il Lechi: “Piccolo castello che servì anch’esso come tutti i suoi simili della Valtenesi a difesa delle popolazioni abitanti nelle vicinanze perciò la sua storia si identifica con quella degli altri più importanti. …… Forse Puegnago, posto al confine nord della quadra della Valtenesi, verso quella di Salò, è situato in un angolo appartato dalle maggiori vie di comunicazione, ebbe una vita meno tormentata. Sorge in una posizione bellissima, alta sul lato distante, a oriente del complesso abitato. Per seguire il promontaorio della collinetta, essa ha una forma diversa dal solito, ovale è la cinta delle mura, molto alta e coperta dal verde, e parecchio sbrecciata; ha una punta verso oriente dove si erge un torricello in pieno sfacelo e l’altra punta occidentale verso l’abitato, nella quale si apre l’unico ingresso che è protetto da una torre a pianta quadrata. Su questa torre del, diremo così, mastio, è stato come al solito sopra elevato il campanile della chiesa. Nell’interno vi saranno state della casupole, oggi del tutto scomparse e il terreno è occupato da un vigneto. E’ di proprietà privata. Da notare sul portale rustico di una casa vicina, in via castello 22, la bella iscrizione: “NON VOX SED VOTUM – NON CLAMOR SED AMOR – NON CORDULA SED COR PSALLAT – IN AMORE DEI – LINGUA CONSONET MENTI – ET MENS CONSONET CUM DEO”.