Castello di Volta Mantovana
Il Castello di Volta Mantovana risale al VIII-XIX secolo e successivamente è entrato a far parte della serie di fortificazioni dei territori settentrionali della famiglia Canossa;
viene infatti menzionato in un atto di donazione dello stesso al vescovo di Mantova da parte di Beatrice Canossa nel 1055. Da altri documenti del tempo si apprende che la fortificazione era formata da due parti, una interna con mastio e castello ed una esterna di forma ovale, composta da una cinta muraria di ciottoli e mattoni alta circa cinque metri, in questa si aprivano alcune porte di accesso ed era circondata da un fossato. Il castello di Volta Mantovana, dal XI al XIV secolo fu un importante anello della catena di fortificazioni dei territori dell’ alto mantovano e, visti i frequenti contrasti con la confinante famiglia degli Scaligeri, venne aggiunta dai Gonzaga una seconda muratura esterna per proteggere anche il borgo e la pieve romanica, infatti fungeva anche da ricovero per le granaglie coltivate nella zona, a testimonianza di ciò, nel 1468 il vicario chiese il permesso al marchese Gonzaga di distribuire alle popolazioni di Cavriana e di Goito una parte delle stesse. Nel corso del XV secolo i Gonzaga si fanno costruire all’interno della fortificazione una dimora estiva, quella che adesso è Palazzo Gonzaga – Cavriani, costruita a ridosso del mastio riutilizzando parte delle murra di cinta. Nei secoli successivi la fortificazione venne danneggiata sia durante il passaggio delle truppe dell’imperatore Ferdinando II che durante le guerre d’indipendenza del XIX secolo. Delle fortificazioni e del castello di Volta Mantovana ad oggi rimangono ben conservate alcune parti della cinta a sud e a ovest del borgo, altre parti inglobate nelle abitazioni a est, mentre a nord l’originario muro di cinta ed un torrione sono stati inglobati in Palazzo Gonzaga – Cavriani.