Serraglio scaligero
Opera di fortificazione lunga 16 chilometri ed alta circa sedici metri a difesa dei confini degli Scaligeri dalle incursioni dei Visconti costruita tra il XIII ed il XIV secolo.
Il Serraglio scaligero univa in una lunga linea difensiva il castello di Valeggio sul Mincio, il castelletto della Gherla, il castello di Villafranca di Verona, proseguendo verso quello di Nogarole Rocca, parte non ultimata a causa delle paludi di Grezzano; questa linea difensiva contava circa ottanta torri lungo il suo percorso ed era affiancata dal vallo, un fossato largo circa dodici metri e profondo tre che costeggiava le mura, ancora visibile in alcuni punti, come pure buona parte della base della muraglia. Nel XII secolo il Comune di Verona decise che i confini naturali del lago di Garda, del fiume Tione e delle sue paludi non erano sufficienti a frenare le incursioni dei vicini Milanesi e Mantovani, così venne dapprima fondata la cittadina di Villafranca ed in seguito altri castelli a Ponti sul Mincio, Valeggio sul Mincio, Custoza e Sona. Successivamente, con Alberto della Scala dal 1284, vennero dapprima rafforzati i castelli, aggiungendo la fortificazione di Borghetto e poi dal 1345, con Mastino II della Scala, venne iniziata la costruzione del Serraglio, lavori sospesi dal 1349 al 1353 a causa della peste e ultimati da Cangrande II. A Villafranca venne costruito di fronte al castello, al di là del fiume Tione, il Porton, un grande accesso che precedeva la porta sud del castello che venne nel 1359 completato con un recinto quadrato di alte mura e dieci torri che circondava il castello vero e proprio; quest’area fortificata permetteva lo stazionamento di centinaia di cavalieri e fece di Villafranca il centro del comando del Serraglio scaligero. Con la caduta degli Scaligeri l’opera perse d’importanza ma, comunque, venne rinforzata da Gian Galeazzo Visconti con la costruzione del ponte Visconteo e tratti di muratura fino al castello di Valeggio. Nel 1404 venne danneggiata dapprima dalle truppe di Francesco Gonzaga in operazioni contro i Visconti, riparata dalla Serenissima nel 1544 con funzioni doganali e definitivamente demolita dagli Austriaci nel XIX secolo per la libera circolazione delle truppe nella pianura padana.