Palazzo Monti della Corte
Il palazzo sorge nella parte meridionale delle quadre di Sant’Alessandro, quasi a ridosso di quelle che erano le mura medievali.
Palazzo Monti della Corte è originariamente un’abitazione quattrocentesca, ricostruito dalla nobile famiglia Monti alla metà del Cinquecento, opera di Giulio Todeschini, anche se la facciata sembrerebbe antecedente di qualche decennio. Le caratteristiche peculiari di questo prospetto sono due: abbondanza dei muri pieni e le due fasce che dividono i piani, così in aggetto, da sembrare quasi cornicioni; su di esse, senza davanzali, poggiano direttamente le cinque finestre dei due piani. Il portale è in bugnato e nella chiave d’arco si trova lo stemma dei baroni Monti, aggiunto nel XIX secolo. Passato l’androne d’ingresso di Palazzo Monti della Corte, vi è il portico a cinque campate con colonne tuscaniche e un cortile racchiuso sui quattro lati dai fabbricati con una grande fontana barocca appoggiata sul lato nord. Nel fabbricato ad est, si trova un ampio androne che immette in un giardino che funge bene da sfondo persino all’ingresso principale; ai lati di questo secondo androne si trovano due sale munite di bei camini. Nel fabbricato a sud si trova al piano superiore una galleria decorata nel XVIII secolo e da questa si accede a varie sale di cui una con pareti affrescate a prospettive di templi o rovine romane, tra le più belle di Brescia e un’altra, più grande, nell’angolo a sud, con un tipico soffitto a travi cinquecentesco ma con decorazioni settecentesche. (Fausto Lechi, vol.III)