Casa dei Palazzi
Ledificio si trova in piazza del Foro nella parte più storica della cittadella vecchia di Brescia, zona di residenza delle storiche e nobili famiglie cittadine.
Casa dei Palazzi è stata costruita da Ugolino Palazzi nel Cinquecento, dopo aver acquistato l’edificio che vi sorgeva precedentemente, del quale rimane un segno nel portalino ad arco in cotto che è stato rinvenuto a destra dell’ingresso, come residenza della famiglia, che qui vi abitò fino alla morte dell’ultimo discendente verso la fine del Settecento. Il palazzo ha subito nel corso dei secoli varie sistemazioni che hanno modificato l’impianto cinquecentesco, specialmente il corpo principale è stato sistemato nel corso del XVIII secolo. Ai Palazzi subentrarono gli Appiani, Pietro Bernardelli dalla metà dell’Ottocento, il tenente Gaetano Pierni fino al 1906, la Congrega della Carità Apostolica e la Libera Accademia di Belle Arti fino al 2013, ritornando poi a proprietà privata. Casa dei Palazzi ha pianta a U con la facciata principale verso la piazza, mentre un porticato tamponato e le due ali avvolgono il cortile interno. La facciata, di due piani e mezzanino, segue l’andamento della piazza con aspetto semplice, arricchito solo dal portone d’ingresso con arco a tutto sesto racchiuso in una cornice in marmo e sormontato da una mensola aggettante. Dall’androne d’ingresso si accede al cortile interno, alle sale del piano terra e allo scalone che porta al piano nobile. Al piano terra, sulla destra, si accede a delle sale con soffitto a volta con lunette di metà XVIII secolo mentre sulle pareti vi sono quattro paesaggi con figure settecentesche (Sara Parisio). Al primo piano si trovano tre ambienti affrescati con figure allegoriche. La parte di edificio più datata è quella a monte del cortile, che risale alla prima metà del Cinquecento; al piano terra il portico è stato tamponato ma sono visibili le colonne corinzie con gli scudetti porta-stemmi su uno dei quali si denotano le insegne dei Maggi, imparentati con i Palazzi. (Lechi II, pag. 48). Al primo piano, sull’ala a sud, delle lesene riportano la suddivisione data dalle colonne del piano terra sorreggendo la cornice che precede le aperture del mezzanino. Verso mattina una cancellata con sei pilastrini, due aperture con cancello e due fontanelle con mascheroni di periodo settecentesco separavano il palazzo dal brolo