Castello di Salò
Castello di Salò, fortilizi e borghi fortificati dei secoli XII-XVII della Riviera della Magnifica Patria
Castello di Salò: “Secondo l’Odorici questa rocca sarebbe stata fondata dai bresciani nel 1121, ……; ma il Bettoni ritiene senza fondamento la notizia, nata, secondo lui, dal desiderio dei bresciani di affermare il “perenne predominio di Brescia sulla Riviera”. Egli ammette però subito dopo che non è imprpobabile che i cittadini di Brescia “ponessero uun fortilizio là ove oggidì sussistono i pochi resti”. Comunque sia, questo castello non ebbe per quei secoli l’importanza dei vicini di Maderno, S.Felice e Manerba. Ezzelino nel 1258 lo fortificò sempre in odio verso Brescia. Doveva però avere buone difese se nel 1329 potè resistere vittoriosamente all’assalto portato anche dal lago da Can Grande della Scala. …….; poi caduta sotto la dominazione viscontea, ribadita dal matrimonio di Bernabò con Beatrice detta regina della Scala (figlia di Mastino) , migliorando le sorti di Salò. Nel 1377 vi fu trasferita la sede del governo della Riviera che fece cingere di nuove mura il paese e ne allargò la cinta. …………..
Vi era cioè la città, che qui a Salò era l’antico borgo, circondata da mura di scarso valore difensivo; basta leggere quanto scrive M. Sanudo, che “Salò è murado dalla banda della montagna con mura antique et basse, ma di quella banda è il loco debolissimo”, e poi esisteva la vera e propria Rocca con la relativa rocchetta. A noi interessa stabilire di preciso dove sorgeva questa rocca o castello e possibilmente tracciarne il perimetro. Esso era situato a monte della grande Fovea, l’attuale piazza della Fossa, ed era intimamente collegato con la città murata. Infatti allora non esisteva l’attuale strada a monte della città percorso dal traffico che si avvia alla Gardesana; vi era al suo posto una stradetta, la via della Carità vecchia, la quale finiva nella piazzetta interna dopo la porta dell’orologio, allora chiamata porta della Rocca, così come si può vedere dalla mappa del 1812. Naturalmente il castello avrà poi avuto il suo ingresso speciale, ben munito, molto facilmente con ponte levatoio volto a mezzogiorno, là dove nella planimetria riprodotta dal Mucchi è scritto Castello, e dove molto facilmente vi sarà stata la torre più alta, o mastio.
Il castello vero e proprio era molto più ampio e le sue mura dovevano essere più possenti di quelle che circondavano la città. Esse partivano a oriente dalla via della Carità vecchia, e salivano lungo la strada per Renzano, dopo circa sessanta metri giravano per formare sistema con la Rocchetta, posta più a monte, e qui il complesso insediamento castellano non è più possibile definirlo. Dopo altrettanti metri circa le mura volgevano verso mezzogiorno, verso il lago; nel mezzo di questa cortina si apriva la porta Capello. Alo sbocco sulla Fossa vi era una torre, la torre del Dazio che formava baluardo sullo spigolo più esposto perchè in quel punto la cinta correva volta a mezzogiorno, proprio sulla sede dell’odierna grande strada per Brescia e Gardone Riviera. Oggi di tutto questo fortilizio non esiste più nessuna traccia …..”
Castello di Salò – Fonti Fausto Lechi, “Dimore bresciane, cinque secoli di storia”