Chiesa di San Francesco
Il convento di San Francesco è registrato in una bolla del papa Nicolò IV nel 1289, ma i Francescani erano giunti sul Garda qualche decennio prima: il convento custodiva fino al 1769 la lettera, ora dispersa, con cui nel 1266 Bonaventura da Bagnoregio avrebbe ribadito il permesso accordato dallo stesso Francesco d’Assisi ai frati residenti sulla riva bresciana di questuare nel territorio veronese. …. La costruzione della chiesa di San Francesco, infatti, non può precedere il 1254-1265 poiché è evidente il riferimento al San Francesco di Brescia, e la bolla del 1289 potrebbe essere stata emanata a breve distanza della costruzione del nuovo luogo di culto.
La chiesa di San Francesco poté essere edificata forse sul sito di una cappella dedicata a santo Stefano, come potrebbe indicare la dedicazione dell’abside destra, accanto a un edificio civile romanico che venne poi inglobato nel convento edificato in tappe successive: ad esso venne infatti addossato un corpo di fabbrica trecentesco e probabilmente realizzato un chiostro. …….. Un’indicazione utile per la cronologia è fornita dal monumento di Arcillo da Gargnano, originariamente collocato sul lato nord-ovest del chiostro e ora ricomposto al suo ingresso: l’epigrafe lo colloca nel 1302. Questa fase venne seguita dall’ampliamento verso ovest dei corpi di fabbrica più antichi, di sud-est, e dalla ricostruzione monumentale del chiostro, che assunse le forme attuali. …… La chiesa di San Francesco segna l’ingresso del linguaggio gotico sul Garda: è evidente sia nello slancio degli archi acuti della testata presbiteriale, sia nel prospetto, sia infine nel linguaggio della scultura architettonica, a partire dal portale, caratterizzato da capitelli a crochet in cui si affacciano testine e motivi decorativi. (G.P. Brogiolo)
La facciata esterna a forma di capanna accoglie in una nicchia, sottolineata da una cornice in pietra chiara, una statua di sant’Antonio da Padova, offerta votiva eseguita secondo quanto recita l’iscrizione, dal frate Antonio Delay di Lodi nel 1301.
Sul lato settentrionale dell’edificio sono collocati ai lati della porta d’ingresso aperta nel XVII sec., due rilievi. L’uno a sinistra, molto deteriorato, raffigurante San Francesco che riceve le stimmate, datato attorno alla seconda metà del Quattrocento; l’altro, coevo, con scolpita la Vergine Incoronata che adora il Bambino. ……… L’interno, profondamente trasformato a partire dal XVII sec., oggi è a navata unica con copertura a volte, ma in origine doveva essere tripartito e privo degli altari laterali. …… Grazie a recenti restauri (1996) è stato messo in luce il più antico piano di calpestio, livello da cui si sviluppa lungo la parete muraria una decorazione policroma a tralci vegetali, che è stata datata alla fine del XIII secolo. Le pareti del vano alla base del campanile conservano resti di affreschi di modesto valore, coevi alla fondazione della chiesa. Appare visibile chiaramente un santo vescovo, la cui inquadratura frontale sottolinea la staticità della figura. …. Lungo il lato meridionale della chiesa sorge il chiostro, databile alla prima metà del Trecento. A pianta quadrata è caratterizzato da un portico con archi inflessi di chiara derivazione veneziana. Su ogni lato sei colonnine poggianti su basamenti modanati e fogliati sostengono capitelli dalla svariata tipologia comprendente foglie, limoni, aranci, protomi umane e di animali, pesci e uccelli. Proprio questa varietà ha fatto propendere per una datazione coeva all’erezione della chiesa per quelli di derivazione corinzia, mentre attorno al Quattrocento per gli altri. Diverse lapidi, frammenti di cornici, stemmi e due are romane provenienti dal territorio gargnanese furono collocate nel chiostro quando si pensava di trasformare la struttura acquistata nel 1879 dalla Società lago di Garda, in un piccolo museo. (Cassanelli Roberto, Ribaudo Robert, Rurali Elisabetta)