Chiesa di San Salvatore
L’edificio è inserito nel grande complesso del monastero di Santa Giulia nella cittadella vecchia di Brescia, zona di antiche domus romane.
La Chiesa di San Salvatore con il suo monastero femminile fu fatto costruire nel 753 dal futuro re dei Longobardi Desiderio e da sua moglie Ansa, mettendone poi a capo la figlia Anselperga come badessa. In quel primo periodo sembra che la chiesa ed il monastero fossero intitolati semplicemente ai Santi Michele e Pietro e che i terreni facessero parte della Corte Regia, donati o comunque ottenuti dal re Astolfo (morto nel 756). Probabilmente Desiderio decise di rafforzare il suo prestigio in un momento politicamente delicato, dati i rapporti con papa Paolo I e i carolingi, con la fondazione dei due monasteri benedettini, quello maschile di Leno e quello femminile di Brescia di San Michele e Pietro e la dotazione di questi con importanti reliquie. Nell’ottobre del 760 il monastero di San Michele e Pietro viene investito di un privilegio sottoscritto da tutta la famiglia reale, Desiderio, Ansa e Adelchi, gli vengono confermati i beni già accordati e altri nuovi tra cui una sede nella capitale Pavia, gli arredi liturgici e la nuova intitolazione al Salvatore che nella tradizione pavese è associata alle chiese regie, divenendo quindi il monastero regio di San Salvatore, senza dunque interferenze da parte del vescovo e fissando sia le modalità di elezione della badessa che il numero massimo di monache a quaranta. Le modalità di elezione della badessa però hanno bisogno della ratifica papale, quindi probabilmente Desiderio incomincia una trattativa con papa Paolo I, che ha in questo periodo un cambio di politica nei confronti del re longobardo, arrivando nel 763 a concedere al monastero bresciano il privilegio di esenzione, le reliquie dei santi e la sua venuta in città per la sua consacrazione. Nell’evergetismo dell’VIII secolo le reliquie assumono un peculiare significato ideologico: il re, incaricandosi del loro reperimento e trasporto, riceve il riverbero della loro sacralità; la chiesa che le ospita diviene centro di pellegrinaggio e di culto privilegiato (GB.Brogiolo). Nella chiesa sono stati sepolti poi la regina Ansa e alcuni membri della sua famiglia. Dopo la sconfitta di Desiderio da parte di Carlo Magno vengono riconfermati tutti i privilegi del monastero, che nel tempo aumenteranno insieme alle proprietà; anche l’imperatore Berengario I, nel X secolo, avrà la figlia badessa del monastero.
La Chiesa di San Salvatore viene costruita da Desiderio ed Ansa nel 753 su un precedente edificio di culto della seconda metà del VII secolo, probabilmente già intitolato a San Michele e Pietro e gestito dai monaci di San Colombano, con pianta a T, a sua volta costruita sui resti di una domus romana del I secolo d.C.. La Chiesa di Desiderio ha una navata e tre absidi, ma viene poi rifatta nel IX secolo nelle forme attuali, con tre navate, senza abside e senza facciata, con colonne e capitelli in parte romani, in parte bizantini di recupero ed in parte costruiti in loco. La cripta viene costruita successivamente nel 759-60, per ospitare le reliquie delle Sante Giulia, Sofia, Pistis, Elpis, Agape e dei Santi Ippolito e Pimenio, ha tre absidi ed è ancora presente parte del corredo liturgico originale in marmo. All’interno della chiesa vi sono affreschi del IX secolo; di Paolo da Caylina nella cappella della Vergine; di Floriano Ferramola il San Michele Arcangelo a destra dell’ingresso; del Romanino le Storie di Sant’Obizio nella cappella alla base del campanile. Vi sono inoltre frammenti di marmi e di terrecotte longobarde che costituivano l’arredo liturgico originale.