Chiesa di San Zeno
Chiesa di San Zeno è un piccolo gioiello dell’VIII-IX secolo e si trova alle spalle di quello che era il centro storico fortificato di Bardolino.
Chiesa di San Zeno è un edificio già esistente nel IX secolo, è menzionata per la prima volta in un documento del 807 nel quale re Pipino e Ratoldo vescovo di Verona delegano e confermano alla chiesa di San Zeno Maggiore di Verona alcuni beni, tra cui quelli della chiesa di San Zeno di Bardolino: “nec non et in alio loco qui vocatur Bardolinusin fine gardensi”. Beni confermati anche in seguito da Carlo Magno nell’853, da Ludovico II, Enrico II nel 1014, Federico I nel 1163 ed altri ancora. La chiesa era ben seguita da cappellani direttamente dipendenti dall’abate di San Zeno di Verona fino al XIII secolo, da quel periodo invece l’edificio ha iniziato ad essere lasciato in abbandono, come confermano i rapporti delle visite pastorali. Nella seconda metà del XIX secolo la chiesa è stata riaperta al culto, mentre adesso è proprietà del Comune di Bardolino, che l’ha comperata dalla famiglia Cabrusà. La chiesa abbaziale di San Zeno presenta una pianta a croce latina, un’abside rettangolare con le volte a botte sui bracci laterali e a crociera sul tiburio, nei bracci laterali sono conservate decorazioni originali e sei colonne romane riutilizzate non per scopi strutturali ma come decorazione. Fu fra le poche chiese del veronese lasciate intatte dal terremoto del 1117. In epoca abbastanza recente è stata addossata alla chiesa un edificio privato che ne ha ostruito la finestra a rosone e l’originaria porta d’ingresso, che è stata ricostruita sulla parete a sud; un’altra modifica, probabilmente del XVIII secolo, è la forma rettangolare delle finestre sul transetto, mentre è origianle quella della torretta-tiburio sul lato sud. Al suo interno il pavimento è formato da lastre quadrate di pietra e le pareti erano completamente affrescate, ne rimangono alcune parti, quali la figura di un santo dentro la nicchia di destra ed altre nel tiburio.