Chiesa di Santa Maria
La chiesa di Santa Maria di Cisano, diocesi di Verona, faceva parte dell’ambito della pieve di Santa Maria Assunta di Garda ma, già nel 1145 papa Lucio II ne riconosceva una certa territorialità.
Chiesa di Santa Maria: l’attuale edificio romanico risale al 1120-1130, ricostruito dopo il terremoto del 1117 probabilmente sui resti di uno precedente intitolato a San Giuliano esistente verso il X-XI secolo che, con larga ipotesi, aveva sostituito un originario edificio pagano utilizzato come cripta già dal 380 dC. A testimonianza della ricostruzione del 1120-1130 vi è una scritta a lato della finestrella destra della facciata che riporta PETRUS – BERARDUS – BERNARDUS che Vedovelli indica come i committenti dei lavori: papato, vescovo, presbiterio. Della chiesa romanica rimangono la facciata, l’abside ed il campanile in quanto. durante i lavori di ristrutturazione nel 1838, vennero rialzate le absidi e la facciata, questa termina con una cornice di archetti in tufo, arricchita da elementi in pietra bianca e con tre aperture, una bifora centrale e due monofore laterali; sopra l’ingresso un’edicola con un arco sostenuto da due colonnine che riportano sui capitelli una figura femminile tra due leoni e al centro una Madonna con Bambino probabilmente del XVI secolo. Ai lati dell’edicola sono presenti delle figure scolpite nel tufo: a sinistra un cavaliere, a destra un’aquila, un pesce (si pensa una trota) ed un cavallo che sembra portare una cesta per la vendemmia dell’uva. Secondo Vedovelli il cavaliere rappresenta la richiesta di protezione da parte della comunità; il pesce ed il cavallo rappresentano il popolo di Cisano , composto da pescatori ed agricoltori. Si ritiene che le figure siano databili verso l’XI secolo ma le aquile facilmente sono antecedenti. L’abside presenta grossi ciottoli nella parte bassa ed è scandita da lesene con quattro archetti ciascuna; nella lesena a sinistra sono presenti due busti umani di uomo e di donna che si presuppone essere tra i finanziatori della chiesa, nella seconda vi è scolpita una svastica probabile firma dello scultore che ha realizzato le varie figure presenti. All’interno, nella sacrestia, si trova dipinta una scritta del X secolo che ricorda sia la fondazione della cripta e la donazione di reliquie dell’apostolo Pietro sia il restauro dell’edificio promosso dal sacerdote Teupo.
Il massiccio campanile è dello stesso periodo della chiesa, a pianta quadrata, è composto nella parte sottostante da tufo e da pietra calcarea alternata a mattoni in quella più elevata; la cella campanaria presenta una monofora per lato.