Domus vescovile di Toscolano
L’edificio si trova sul lato sud della pieve di Toscolano de dedicata ai Santi Pietro e Paolo e, mentre la pieve e il retrostante santuario della Madonna del Benaco hanno subito un sostanziale rifacimento nel XVI secolo che ha completamente stravolto gli edifici, nella domus si riconoscono ancora vari elementi romanici.
La domus vescovile deve essere stata costruita durante una fase di risistemazione degli edifici e dei loro ruoli; G.P. Brogiolo ne scrive: “Il cambio (dei ruoli delle due chiese) potrebbe essere stato determinato dalla difficoltà di ampliare la chiesa, costruita sul declivio in riva al lago, mentre era assai più semplice ricostruire San Pietro, più in alto, in piano e con uno spazio adeguato anche per il palazzo del vescovo, così descritto dal Grattarolo: “presso la detta chiesa è un palagio molto commodo di stanze, il quale perché fu fabricato da un vescovo di Brescia et è sempre stato posseduto dai suoi successori, si dice il Vescovato”.
La domus, da mettere in relazione con la corte vescovile di Toscolano, attestata dalla fine del XII secolo ma da far risalire a donazioni imperiali ben più antiche, corrisponde all’edificio che sorge a nord del castrum vetus. Nonostante gli intonaci coprenti non consentano una lettura stratigrafica esaustiva, se ne riconoscono ancora alcune strutture romaniche (XI secolo), che permettono di ricostruire la residenza del vescovo ………., a due piani e con apertura principale verso ovest. La differente tecnica muraria riscontrata nel perimetrale nord, rispetto a quelle tipicamente romaniche (di XI secolo) osservabili nel perimetrale ovest e nel muro divisorio, fa supporre che l’edificio sia stato addossato ad un muro preesistente. ……… . In una fase successiva, probabilmente di XIII secolo, l’edificio viene ampliato verso ovest per creare un corridoio, al quale sono riferibili, sul lato nord: (a) una porta al piano terra, …………..; (b) una bifora con stipiti monolitici e archetti in conci, probabilmente rifatti, che appoggiano su una colonnetta con capitello foliato di VIII secolo …………….. . In una terza fase (XVI secolo), l’edificio viene sopraelevato e vengono aperte nuove finestre e porte rettangolari con cornice in pietra grigia; l’ambiente quadrato al primo piano viene decorato con affreschi formati da riquadri figurati delimitati da cornici. Il complesso aveva un cortile interno, cui si accedeva da “un grandioso portale in pietra con lo stemma episcopale”, e un bel giardino di agrumi”.