Fortezza di Peschiera
Durante il periodo romano la cittadina, di nome Arilica, era già fortificata ed era uno dei porti per la flotta romana, sia per il controllo sul fiume Mincio che per la spostare velocemente le truppe dal sud al nord del lago.
La Fortezza di Peschiera del Garda viene ulteriormente sviluppata e rafforzata durante il periodo scaligero a partire dal XIII secolo, quando Mastino II della Scala costruì la la rocca, completò la cinta muraria e inserì una serie di torri. Nel XV secolo la fortezza con la cittadina passò sotto il controllo della Serenissima Repubblica di Venezia che, come in uso al tempo, modificò la cinta muraria con dei terrapieni e dei bastioni, il tutto su progetto di Guidobaldo della Rovere e con l’esecuzione gestita da Michele Sanmicheli. La nuova fortezza riprendeva quella medievale su cinque lati, ma con l’aggiunta di cinque angoli muniti di bastioni (Guerini, San Marco, Contarana, Feltrin, Tognon) e con l’apertura di due porte, porta Brescia e porta Verona, in base alla direzione della strada a cui si collegavano. Alla metà del XVI secolo venne terrapienata anche la rocca, per un migliore utilizzo dell’artiglieria inoltre, nel tempo vennero ancora modificate le mura con l’aggiunta di rivellini posti davanti alle porte di accesso alla cittadina. Alla fine del XVIII secolo, con la caduta della Serenissima e l’occupazione degli Austriaci, la fortezza di Peschiera, ritenuta ancora di grande importanza, venne ulteriormente modificata e rafforzata con fortificazioni esterne lungo la strada verso Brescia. Ci fu poi la parentesi napoleonica che, conquistata Peschiera, la fortificò ulteriormente ma sul lato orientale in direzione del nemico austriaco, con i forti Mandella Vecchia e Salvi Vecchia. Tornata agli Austriaci dopo non molto tempo, questi aggiunsero altri forti vicino a quelli napoleonici, Mandella nuova e Salvi nuova; in questo periodo Peschiera divenne uno dei punti di forza del Quadrilatero austriaco, insieme a Legnago, Mantova e Verona. Dopo la prima guerra d’indipendenza, visto che Peschiera nell’occasione venne espugnata, gli Austriaci costruirono altri forti satellite: forte Cappuccini, forte Papa, forte Laghetto, forte Saladini, forte Baccotto, forte Ardietti, forte Cavalcaselle, forte Polverina e forte Fucilazzo. Con la vittoria degli Italiani in seguito alla terza guerra d’indipendenza, tutta la fortificazione perse d’importanza.