I Chizzola – Famiglie bresciane antiche
Famiglie bresciane antiche, di questa il documento più antico è del 1310, e del 1327 una deliberazione di Lodovico il Bavaro con cui si ridanno alla famiglia beni e onori per l’aiuto dato ai ghibellini bresciani; ora è estinta.
I Chizzola: Anche di questa famiglia, assai antica, dallo stemma parlante, abbiamo detto brevemente riservandoci di parlare di vari rami man mano che le molte occasioni si sarebbero presentate. Dalle due linee principali dei Chizzola, che verranno più tardi distinguendosi in linee di Chiari e di Erbusco, divise fra loro sino dai tempi del Quattrocento coi figli di Francesco e coi figli di Giovanni, che crediamo fratelli, a Rezzato divennero proprietari (forse per eredità Faita) Maffeo e Giacomo (n. 1502) q. Lodovico q. Maffeo q. Giovanni. I figli maschi che Maffeo ebbe da Polissena Bona morirono senza discendenza, mentre Giacomo, che sposò Vittoria Gavazzi (e gli portò 73 piò degli Orzinuovi), creò qui nella sua villa di Rezzato, un’Accademia che accoglieva i giovinetti per l’istruzione e nello stesso tempo era un centro di cultura dove si riunivano gli uomini di studio del tempo. Un’accurata indagine sulle varie accademie che sorsero in quel tempo sia per l’istruzione come per lo scambio di studi è ancora da fare e credo sarebbe assai interessante. Giacomo, dottore e cavaliere, ebbe molti figli, e in seguito alle divisioni, Rezzato spettò ad Agostino (n. 1538) il quale da Ottavia Barbisoni ebbe Gio. Battista (n. 1561) marito di Caterina barbisoni. Di lui abbiamo già parlato a proposito della sua casa in Brescia ed abbiamo detto della sua posizione nel 1641; egli non ebbe figli e parte della sua sostanza passò, alla di lui morte, al cugino Paolo (n. 1620) figlio di Giacomo (n. 1587) q. Paolo (n. 1537) fratello di Agostino soprannominato e marito di Claudia Ugoni q. Cristoforo. Paolo q. Giacomo da Camilla Negroboni ebbe parecchi figli ma di essi soltanto il primogenito Giacomo (n. 1644), da Dorotea Gerosa, ebbe Paolo (n. 1688), Gerolamo e tre sorelle monache (vi erano anche due zii sacerdoti e due zie monache). Nel 1723, Paolo aveva la bella casa di Brescia, la villa di Rezzato con 180 piò e una casa padronale con 131 piò a Virle, la casa dei Lumetti (non ancora il palazzo attuale) con 75 piò, ai quali si univano i 203 nel comune finitimo di Coccaglio. Non sappiamo quando questa villa uscì di casa. Paolo da Florida Calini q. Faustino ebbe tre maschi, dei qualil continuò la famiglia solo Gio. Battista (n. 1717) con Maddalena Calini q. Muzio. Gio. Battista fu il costruttore del palazzo ai Lumetti (Chiari) e forse fu lui ad abbandonare la villa di Rezzato oppure uno dei suoi tre figli, dopo i quali la famiglia si divide in tre rami. Dei quattro figli di Gio. Battista, Paolo, marito di Bianca Maggi, rimase in Italia, ma il figlio di Paolo, Gio. Battista, non ebbe che una figlia, Camilla sposata Mazzotti e il ramo italiano si spense. Gli altri figli: Cesare, Giacomo e Giovanni passarono in Austria e vi si stabilirono, vendendo la loro proprietà italiana. Penso quindi che Rezzato, assegnato a uno di loro, sia stato venduto attorno alla metà del secolo scorso e destinato ad abitazione popolare come è oggi.
I Chizzola, Fonti Fausto Lechi, “Dimore Bresciane, in cinque secoli di storia”