Tremosine

con le sue diciotto frazioni, tra cui Castone, Musio, Vesio, Voltino, Pieve e Campione, ha un territorio montuoso con splendidi panorami sul Garda e la sua famosa strada scavata nella roccia.

Oggetti preistorici ritrovati a Pieve testimoniano la presenza umana in questa zona già dal neolitico; prima dell’epoca romana si insediarono probabilmente Etruschi e Cenomani. Fu ad esempio ritrovata nel campanile della chiesa di Voltino una lapide romana del I secolo d.C scritta con un alfabeto di probabile provenienza etrusca o retica. Tante sono le testimonianze del periodo romano, quando illustri personaggi e ricchi contadini della grande Brescia romana venivano qui, presso i loro possedimenti campestri, a farsi costruire pregiate tombe con epitaffio. Nulla è rimasto a testimonianza del periodo medievale. Tremosine fu spesso un’area conquistata temporaneamente dai padroni di turno; nel 1287 scoppiò ad esempio una guerra tra Brescia e Trento per il suo possesso. Nel Quattrocento passò sotto il domino della Serenissima Repubblica di Venezia, durante il quale vive un certa prosperità grazie alla sua agricoltura, allevamento e ai  piccoli centri metallurgici che sfruttavano l’energia idraulica. I soli episodi negativi si legano al passaggio continuo di eserciti su questa terra di passaggio, indifesa dalla lontana Venezia, come quello dei francesi che nel 1703 utilizzarono Passo Nota e si fermarono a Vesio prima della guerra contro la Germania.Se nel 1815 Tremosine entrava a far parte del Regno Lombardo-Veneto e nel 1861 lo sarà di quello d’Italia, al confine con l’Impero austro-ungarico. Con l’inizio della Grande Guerra, le montagne di  Tremosine diventano area di insediamento di migliaia di soldati italiani; Passo Nota è infatti sede del Comando del Sottosettore dipendente dalla I Armata. Il 1918 conferma l’appartenenza di Tremosine al Regno d’Italia e il 1931 segna la fine del suo isolamento grazie alla costruzione della Strada Gardesana tra Riva e Gargnano.

Olio del Garda dop, formaggela di Tremosine,