Museo di Santa Giulia
Il complesso si trova nella cittadelle vecchia di Brescia, vicino al teatro e al Foro romano su quello che un tempo era il decumano massimo, ospitato nel grande complesso monastico di Santa Giulia, fondato nel 753 dal duca Desiderio, future re dei Longobardi e sua moglie Ansa.
Il Museo di Santa Giulia è ospitato in un complesso che già di per sé testimonia più epoche, da quella romana con la presenza delle domus dell’Ortaglia, quella longobarda con i reperti lapidei e non solo del nucleo originario del monastero, quella quattro-cinquecentesca dell’ampliamento del complesso e quella del Sette-Ottocento con le varie collezioni private esposte.
Il museo presenta due percorsi tematici: la storia del monastero e il museo della città.
La storia del museo: è un percorso che accompagna il visitatore attraverso le varie fasi del monastero dalla sua fondazione nell’alto medioevo alla sua soppressione nel 1798, visitando tre sale allestite e i principali ambienti dell’ex monastero:
Storia del museo Museo di Santa Giulia
Nelle sale, di origine quattrocentesca con volte a crociera e grosse colonne, sono presenti alcuni marmi romani del II-III secolo d.C. e varie opere pittoriche e scultoree dall’VIII al XV secolo, come parti di affreschi della chiesa di San Salvatore dell’VIII e del XII sec.
Chiesa di Santa Maria in Solario: costruita nel XII secolo, presenta nella muratura varie lapidi marmoree romane di recupero e nell’aula inferiore il pilastro centrale di sostegno delle volte a crociera era un’ara romana dedicata al dio sole. Al piano superiore c’è un esteso ciclo di affreschi di Floriano Ferramola fatti tra il 1513 ed il 1524, oltre a dei riquadri del Quattrocento e un grande affresco del Seicento; inoltre vi sono esposti la Lipsanoteca, un cofanetto in avorio del IV secolo per contenere reliquie lavorato a bassorilievo con episodi biblici del Vecchio e del Nuovo Testamento; la Croce di Desiderio.
Chiesa di San Salvatore: vi si accede tramite una stanza colonnata che rimane sotto il coro delle monache” dove sono presenti vari oggetti lapidei dell’originaria chiesa come colonne, capitelli, cornici del VIII-IX secolo e degli affreschi con soggetti religiosi del XII secolo. Entrati nella chiesa, la parte originaria dell’intero complesso monastico, molto ben conservata, vi si trovano: parti di arredi liturgici in legno e marmo dell’VIII secolo, come la “lastra con pavone; affreschi di Girolamo Romanino, di Paolo Caylina il Giovane e di altri.
Coro delle monache: costruito nella seconda metà del Quattrocento addossato alla facciata della chiesa del Salvatore per permettere alle monache di clausura di assistere alla messa senza essere viste; è stato completamente affrescato nella prima metà del Cinquecento da Floriano Ferramola e e Paolo Caylina. Vi si trova anche il Mausoleo Martinengo e il Monumento funebre di Nicolò Orsini.
Chiesa di Santa Giulia: costruita alla fine del XVI secolo da Giulio Todeschini, è collegata a quella del Salvatore attraverso il coro delle monache, ma non è visitabile in quanto convertita in sala conferenze non facente parte del museo.
Museo di Santa Giulia : Il museo della città
Questo percorso ripercorre la storia della città e del suo territorio dall’età preistorica a quella veneta:
L’età preistorica espone reperti che rappresentano l’evoluzione degli insediamenti umani dal III millennio a.C. all’età del Ferro: strumenti e vasi del III millennio a.C; stoviglie, asce, tomba a cremazione, ceramiche e oggetti personali dell’età del Bronzo; ceramiche, fibule, coppe, vasi dell’età del ferro.
L’età protostorica espone reperti dal VI al II secolo a.C. ed in particolar modo al periodo dei Celti con le loro numerose necropoli: sarcofago con corredo, ornamenti, elmo in bronzo.
L’età romana è suddivisa in quattro sezioni: la prima alle presenze sul territorio; la seconda alle domus dell’Ortaglia; la terza alle lapidi ed oggetti funerari; la quarta alle iscrizioni tra il I sec. a.C. al V sec. d.C., i bronzi scoperti nel nascondiglio del Capitolium. In questo settore si trovano: la Vittoria alata e i sei ritratti bronzei, pietre miliari, statuette di divinità, cippi e lapidi, corredi funerari, stoviglie, parti di affreschi, ritratti in bronzo, reperti dal Capitolium e dal Foro, arredi delle domus, sarcofagi romani e cristiani.
L’età altomedievale di Longobardi e Carolingi, dal VI all’XI secolo, con una prevalenza di corredi funerari di guerrieri e di oggettistica domestica; altri oggetti artistici e religiosi, come il “gallo di Ramperto” vescovo.
L’età del Comune e delle Signorie, il basso medioevo dalla nascita del Comune nel 1038, attraverso le Signorie di Ezzelino da Romano, Maggi, Scaligeri, Malatesta fino alla dominazione dei Visconti
L’età veneta, dal 1426 al 1797, la dominazione della Serenissima Repubblica di Venezia; due sezioni, una dedicata alle opere scultoree pubbliche: sculture di Ferramola, Calegari, Cairano e l’altra a opere pittoriche e d’arredo di provenienza privata: affreschi, busti, stemmi, tappeti, stoviglie, maioliche, opere di ferramola, Caylina, Gambara.
Settore delle collezioni del Museo di Santa Giulia : raccolte private di collezionisti bresciani del Sette e Ottocento, donate al museo comprendenti quadri, statue, avori, orologi, ceramiche, maioliche, bronzi, vetri di Murano e molto altro: collezione Querini, collezione Scovolo, collezione Tosio, collezione Brozzoni.