Palazzo Calini Gambara
Il palazzo si trova sull’angolo nord-orientale della sesta quadra di S.Faustino, tra la Contrada del Carmine e via delle Battaglie, zone di ampliamento della città medievale.
Palazzo Calini Gambara era stato costruito dai Calini nel XVI secolo e poi ereditato dai Gambara nel XVIII; tutte queste case della porzione meridionale del Canton di Adamo, all’incrocio tra via del Carmine e via delle Battaglie, erano di proprietà dei Calini e Tonino, terzo figlio di Giacomo vivente al principio del sec. XV, aveva ingrandito il palazzo di fronte a questo che arrivava sino al vicolo Borgondio, cosa che fa pensare questa fosse la casa madre del ramo di Tonino. I Gambara ingrandirono e abbellirono il palazzo solo esteriormente, lo mantennero di un solo piano, decorarono le finestre e arricchirono il portale con un usuale bugnato piatto ma più largo e ricco. Verso l’interno sono del primo palazzo il cortile, sul lato a monte, tre arcate di portico con colonne dai capitelli del Cinquecento, in seguito trasformate in stanze dai soffitti con le volte a crociera; la scala; una sala con volta a crociera su via del Carmine; il salone d’angolo a pian terreno che dà sulle due vie, con un accesso diretto dall’esterno che un tempo non c’era, originariamente aveva delle decorazioni di notevole valore eseguite in due periodi a distanza di quasi un secolo, le prime ad opera di un ottimo artista della seconda metà del Cinquecento (ma strappati e non ritrovati) con scene di divinità pagane, le seconde, di qualità decisamente inferiore, rappresentanti ricorrenti balconate a cui si affacciano putti con al centro un medaglione con gli dei dell’Olimpo. Una scala di modeste dimensioni porta al piano nobile dove si trovano tre sale con le finestre verso via del Carmine, che dovevano essere completamente affrescate. Un’altra sala, verso vicolo Tre Archi, doveva essere ricca di stucchi e completamente affrescata, rimane l’incendio di Troia; lì vicino un locale ridotto a cucina era la cappella privata.