Palazzo Lechi
Collocato nella prima quadra di S.Giovanni, la prima ad essere utilizzata per l’edilizia privata tra le mura della cittadella vecchia e la seconda cinta medievale ed anche centro degli affari e dei mercati.
Palazzo Lechi ha una facciata non particolarmente ricca, sopralzato nell’Ottocento, dove spicca esclusivamente il portale d’ingresso, prezioso nelle sue linee semplici ed arricchito solo dai due medaglioni con le figure dei due cesari, opera forse di Giacomo Fostinelli che lavorò, secondo il Fenaroli nel suo dizionario a pag.137, alla fabbrica della Loggia. Passato il lungo androne ci si trova nel cortile dove, grazie alla cupola in vetro, è stato ricreato l’ambiente cinquecentesco originario nascondendo i tre piani di sopralzo di epoca posteriore; sui lati est e nord si trovano due porticati di tre arcate per lato con colonne cinquecentesche, su uno dei capitelli ci sono le iniziali M-V sotto una croce (Michele Viviani). In linea con l’androne d’ingresso, si trova un portale barocco di finissima fattura che conduce ad un secondo androne, di misure inferiori e decorato a stucchi del Settecento, che porta al cortile minore. Questo secondo cortile ha linee cinquecentesche con una bella loggetta al primo piano sul lato nord con arcate e pilastrini quadrangolari, sul lato a sud vi erano invece le scuderie. All’interno, con il rifacimento ottocentesco, non è rimasto molto del primo edificio, rimane in una sala del primo piano il soffitto in legno a travi, travetti, tavolette dipinte e alle pareti larghe tracce di decorazioni cinquecentesche, oltre ai segni di aperture molto precedenti (forse del Trecento) che testimoniano la storia dell’edificio. Grazie ad un’iscrizione nell’interrato si sa che i lavori del primo edificio Palazzo Lechi sono stati terminati il 16 giugno del 1547. (Fonte Lechi vol.III, pag. 198)