Palazzo Zambelli
Palazzo Zambelli venne edificato a partire dal XVIII secolo e completato nella prima metà del XIX secolo con la costruzione del balcone d’angolo e del ballatoio interno.
Palazzo Zambelli era di proprietà di una delle più importanti famiglie patrizie di Lonato, fu sede del quartiere militare dell’esercito piemontese durante la Battaglia di San Martino e Solferino del 1859. Acquistato all’asta dal Comune nel 1875, è stato sede delle scuole comunali prima e della Pretura in seguito, ora è sede della biblioteca comunale, si trova nella parte di centro storico opposta alla piazza principale rispetto alla statale che taglia la cittadina.
Ha due facciate, una su via Girelli, l’altra su via Zambelli, collegate da un balcone d’angolo in ferro battuto. Vi sono portali in petra su ambedue le facciate, ma il principale è su via Zambelli, dove anche le finestre hanno un’incorniciatura in pietra liscia. Il portale principale, l’androne a costoloni, i pilastri a bugne alterne, a punta di diamante e martellinate, l’apertura e l’altezza degli archi, sono della fine del secolo XVIII come pure il balcone in ferro battuto e inginocchiato rre su tutto mattinalo scalone che porta al primo piano. Qui degna di nota la galleria che si affaccia verso mezzogiorno ed è adorna di specchi-lumiere incorniciati da ricchissime volute in stucco che si ripetono sulle sovraporte con fregi particolarmente sinuosi. Sulla prima sovraporta a sinistra lo stemma Zambelli: arcobaleno caricato di tre archi e portante tre gigli. Sulla galleria si affacciano le varie sale: la prima ad est presenta nel soffitto una decorazione di gusto neoclassico con medaglia centrale ottagonale e grandi riquadri sagomati con piccoli tondi. Viene poi una seconda sala con medaglia centrale raffigurante Apollo con le figure allegoriche delle quattro stagioni, sicuramente di mano di Andrea Celesti. Lungo il perimetro si snoda una articolata quadratura caratterizzata da un tozzo colonnato con balcone centrale, vivacizzato da vasi a calice ricolmi di fiori. La zona d’angolo è risolta mediante una fuga in prospettiva a diagonale obliqua che dilata molto lo spazio. Contemplano la decorazione quattro statue dipinte in monocromo raffiguranti i quattro elementi della natura. Infine la terza sala presenta ancora una buona decorazione a fresco nella medaglia centrale, con una scena allegorica, di mano di Andrea Celesti. Una rozza quadratura, resa ancora più pesante da un maldestro restauro, corre lungo le spalle della volta in uno strano miscuglio di elementi desunti dalle più svariate culture quali tralci di fiori e frutta, uccelli, finte balaustrate in ferro argenteo, il tutto avvolto in una tonalità tanto forte quanto fredda. Al centro di ogni lato, una figura allegorica femminile che rappresenta uno dei Continenti. Colonne rosate in tozza prospettiva occupano la zona angolare.