Pieve di Sant’Andrea
La Pieve di Sant’Andrea a Sommacampagna
fa parte della diocesi di Verona, nel 1145 venne inclusa nell’elenco delle pievi della bolla papale “Piae postulationis” di Eugenio III, la sua circoscrizione si estendeva da Verona al lago di Garda.
L’edificio ha pianta basilicale a tre navate che finiscono ciascuna con una navata, diverse tra loro, quella centrale presenta una decorazione ad archetti pensili; le navate sono separate tra loro da colonne e pilastri a base rettangolare. Esternamente le pareti, in ciottoli e mattoni, dovevano essere intonacate e la facciata segue l’andamento delle navate, con la parte centrale rialzata. La costruzione della pieve di Sant’Andrea andrebbe riferita almeno all’alto medioevo, almeno V secolo, il rialzo della navata centrale sia databile tra la fine del X e il XII secolo, a seconda degli studiosi; all’interno si trovano vari affreschi di epoche diverse, nell’abside tra la fine del X e i primi decenni dell’XI secolo; lungo la navata principale tre fasce dello stesso autore, databili nella prima metà del XII secolo; altri affreschi raffigurano la Flagellazione, San Fermo, la Visitazione, la Natività, il martirio di un santo. Durante dei lavori di restauro fatti nel 1940, venne trovata un’ara funeraria in pietra bianca locale con incisa una dedica alla dea Leituria (identificata con Diana) ed i nomi dei consoli Lucio Corneli Lentulo e Caio Norbano Flacco, in carica nell’anno 38 a.C.; l’ara è stata riutilizzata alla base del pilastro di sinistra verso l’altare; altro materiale di questo precedente tempio lo si trova nella muratura della facciata: dei frammenti di cornicione, una lastra di pietra con la figura di un cavallo, una parte di colonna