Torre Civica di Medole
La Torre è quanto rimane del castello medievale di Medole, costruito a difesa del borgo a causa delle frequenti incursioni, si pensa potesse risalire a prima dell’anno 1000, anche se un documento lo daterebbe intorno al 1200; aveva tre lati murati ed un quarto aperto.
Torre Civica di Medole, nel 1900 era di proprietà del conte Umberto di Parma , poi passa ad Ezzelino da Romano, ai Visconti, agli Scaligeri, un’altra volta ai Visconti e si pensa anche a Venezia. Nel 1440 la vedova di Gian Galeazzo Visconti lo cede ai Gonzaga. Nel XIV-XV secolo venne data al castello l’impronta urbanistica che possiamo vedere adesso, con la torre a base quadrata con orologio e le costruzioni all’interno delle mura. Vicino alla torre troviamo la casa Fancelliana così definita per le merlature Ghibelline.
foto Alessandro1978
Enzo Boriani in “Castelli e torri del mantovano” ne racconta: “La costruzione del «Castrum Medulae» cioè del Castello di Medole, risale al decennio che corre fra il 1010 ed il 1020 e nel 1090 ne era già possessore quel Conte Uberto da Parma, la cui origine proveniva dal ceppo Canossiano. …….. esso conserva ancora abbastanza bene in embrione la sua antica struttura a quadrilatero, con le abitazioni a tetto basso e strette le une alle altre, i vicoli angusti e severi, un’atmosfera stagnante di silenzio; ma anche per poter parlare, soprattutto, della sua caratteristica torre che, costruita intorno alla metà del 1500, si erge all’ingresso, chiusa sui tre lati esternie con la faccia scoperta che guarda l’interno. Che essa sia stata costruita appositamente con tali prerogative, lo denotano i muri accuratamente finiti e levigati, senza alcun appiglio che riveli la prosecuzione di altre mura, nonché le robuste travature ed i sostegni trasversali. Ammirandola dalla parte scoperta, essa offre uno strano aspettocon le sue strutture lignee rimaste dell’antico castello, singolarità mai riscontrata in altre torri del Mantovano. Il suo lato diremo così vuoto, a dato motivo a diverse congetture ed interpretazioni, che merita però maggior credito è quella riguardante la necessità di effettuare da essa delle segnalazioni ottiche, per corrispondere ad altri segnaliprovenienti da qualche altra rocca gonzaghesca, che potrebbe essere stata quella di Castelgoffredo. All’ingresso del castello in alto a sinistra, esiste un ricordo marmoreo con lo stemma di un conte Evangelista Melone, il quale nel 1534 era Vicario di Medole. Vicinissimo alla torre, si erige solidoun fabbricato dalla coronatura merlata detto “Quartiere” nome indicativo per far capire che serviva per la guarnigione del castello. Nella parte orientale delle mura, lambite un tempo da un fossato e che guardano un vasto piazzale detto del Castello è stato ricavato dalla chiesa benedettina di S. Giusto, il teatro, mentre a ridosso del muraglione che segue il teatro, si innalza un massiccio torrione, detto per la sua forma, “La Rotonda”, trasformata nell’interno in una accogliente sala per il teatro stesso. Sul lato di ponente, invece, le mura sono completamente scomparse e così la fossa che è stata colmata.”